Le materie prime principali per produrre il whisky sono: acqua, cereali (tra i più utilizzati segale, grano, mais e orzo) e lievito. La preparazione prevede diversi processi, tra cui macerazione, fermentazione e distillazione, ma è durante la maturazione che si “forma il carattere” del distillato. A seconda delle diverse leggi, il whisky viene fatto maturare per alcuni anni (da 2 a circa 20) in botti di legno di rovere. Il risultato finale, infatti, dipenderà anche e soprattutto dal tipo di rovere utilizzato e da ciò che conteneva in precedenza la botte. Negli ultimi anni si sta sperimentando la pratica dell'uso di botti che in precedenza avevano contenuto vino o altri liquori, facendo assumere al whisky ulteriori aromi e sapori.
Le caratteristiche
Tra i diversi tipi di whisky esistono molte differenze. Il whisky torbato, per esempio, è caratterizzato da un aroma affumicato e leggermente amaro. Questo tipo di whisky viene prodotto utilizzando malti di orzo essiccati con torba, un combustibile naturale tipico della zona di produzione del whisky. Il risultato è un whisky che ha un sapore intenso e deciso, con un finale persistente.
Altri whisky invece non sono torbati e hanno un gusto più morbido e delicato. Sono prodotti utilizzando malti di orzo essiccati in forni a calore diretto, il che conferisce loro un aroma dolce e fruttato. Un'altra importante differenza tra i whisky è la regione in cui viene prodotto. In Scozia, per esempio, ci sono cinque regioni di produzione di whisky, ciascuna con il suo stile unico. Il whisky delle Highlands, per esempio, ha un sapore intenso e speziato, mentre il whisky delle Lowlands ha un gusto più leggero e delicato.
Come per il vino, anche per il whisky l'invecchiamento ha un impatto significativo sul suo sapore e sulla sua consistenza: per esempio, il whisky invecchiato in botti di rovere americano ha un sapore dolce e vanigliato, mentre il whisky invecchiato in botti di rovere europee ha un sapore più ricco e speziato.
LA DEGUSTAZIONE
Il whisky può essere gustato liscio, ma per i neofiti la sua alta gradazione alcolica (minimo 40°) può risultare un po’ fastidiosa, finendo per anestetizzare gusto e olfatto. Servirlo con ghiaccio è naturalmente la più classica delle alternative, anche se gli esperti ritengono possa annacquarlo e raffreddarlo troppo. Una soluzione potrebbe essere quello di diluirlo con un po’ di acqua corrente: così facendo, infatti, il distillato offre tutto il bouquet aromatico che la gradazione alcolica tende a sovrastare.
Il bicchiere ideale per il whisky è il tumbler, un bicchiere basso con una base pesante e larga, perfetto per servire il distillato con o senza ghiaccio. Poiché la maturazione del whisky avviene in botti, è necessario attendere un po’ di tempo affinché gli aromi possano liberarsi, motivo per il quale va gustato senza avere fretta.
ABBINAMENTI CONSIGLIATI
Nel Regno Unito, in America e in India non è raro pasteggiare con il whisky allungato con l’acqua.
Volendo provare a suggerire degli abbinamenti, i sentori di affumicato del whisky possono sposarsi bene con lo speck dell’Alto Adige o con il salmone scozzese accompagnato da pane nero e burro. Ok anche con un formaggio stagionato, erborinato o con leggera affumicatura. Da provare anche l’abbinamento con un pollo speziato cotto nel forno tandoori.