BERE RESPONSABILMENTE: LE NUOVE FRONTIERE DELLE BEVANDE 0.0%

Negli ultimi anni, le bevande alcol free 0.0% come birra e vino dealcolati stanno conquistando sempre più spazio.

Sono infatti assai diffuse tra le scelte di chi vuole partecipare a momenti conviviali senza assumere alcol.

È importante ricordare che l’etanolo, ovvero l’alcol contenuto nelle bevande alcoliche tradizionali, è una molecola in grado di influenzare sia il nostro sistema nervoso che il metabolismo. [1].

Proprio per questo, la ricerca e l’innovazione hanno portato alla produzione di alternative “0.0%”, ottenute grazie a tecnologie come la distillazione sottovuoto o l’osmosi inversa, che permettono di rimuovere quasi totalmente l’alcol mantenendo buona parte del gusto e delle proprietà benefiche, come i polifenoli nel vino [2].

Dal punto di vista nutrizionale, queste bevande hanno un grande vantaggio: eliminando l’alcol si riducono sensibilmente le calorie, dato che l’etanolo apporta circa 7 kcal per grammo. Ad esempio, una birra 0.0% contiene circa 10 kcal ogni 100 ml, contro le 20-50 kcal delle birre classiche, mentre il vino dealcolato si attesta tra le 15 e le 30 kcal per 100 ml, molto meno rispetto al vino tradizionale che può arrivare a 85 kcal [2][3].

Tuttavia, bisogna sempre leggere l’etichetta: per compensare la perdita di alcol e migliorare il gusto, alcuni produttori possono aggiungere zuccheri, aromi o additivi, che non sempre sono ideali per una dieta sana.

Le bevande alcol free sono nate per offrire un’alternativa a chi non può o non vuole bere alcol - giovani, donne in gravidanza, persone che assumono farmaci, chi guida - ma non devono essere considerate “bevande salutari”.

Infatti, sebbene siano migliori delle versioni alcoliche e abbiano meno calorie, non sono certo paragonabili all’acqua o alle bevande naturali che dovrebbero essere la base di una corretta idratazione.

Anche nella Dieta Mediterranea, esempio di modello alimentare sano e sostenibile, le bevande alcoliche hanno un ruolo solo occasionale e non quotidiano [4]: lo stesso principio dovrebbe valere per le versioni 0.0%, che possono essere consumate ogni tanto, ma non devono diventare una presenza fissa nella dieta. Il rischio, infatti, è che normalizzando il consumo di questi prodotti si perda il senso dell’occasionalità e si favorisca, soprattutto nei più giovani, l’abitudine a bere prodotti che imitano quelli alcolici, con il pericolo di avvicinarsi in futuro alle versioni con alcol [2].

In conclusione, le bevande alcol free 0.0% rappresentano una valida alternativa per chi vuole evitare i rischi dell’etanolo, molecola tossica e responsabile di numerose malattie croniche, ma il loro consumo deve restare occasionale e consapevole: la vera base di una dieta sana resta sempre l’acqua, insieme a frutta, verdura, cereali integrali e legumi, mentre le bevande, alcoliche o analcoliche che siano, devono restare un’eccezione e non la regola.

 

Prodotto

Calorie (per 100 ml) Alcol (%)

Note nutrizionali

Birra classica

20-50 2.5-15

Calorie elevate, presenza di etanolo

Birra 0.0

10 0.0

Poche calorie, assenza di alcol

Vino tradizionale

60-85 9-15

Calorie e alcol presenti

Vino dealcolato

15-30 0.0-0.5

Meno calorie, polifenoli conservati

 

[1] Global burden of cancer in 2020 attributable to alcohol consumption: a population-based study. Rumgay, Harriet et al. The Lancet Oncology, Volume 22, Issue 8, 1071 – 1080

[2] Vino-dealcolato_Fondaz-Veronesi.docx
https://ppl-ai-file-upload.s3.amazonaws.com/web/direct-files/attachments/68108413/613bfc6d-8f04-4816-b4ed-82fc32a002d8/Vino-dealcolato_Fondaz-Veronesi.docx

[3] Le-bevande-zero-alcol.docx
https://ppl-ai-file-upload.s3.amazonaws.com/web/direct-files/attachments/68108413/c7887b5b-cfd9-4a22-a7c7-43a85d786ead/Le-bevande-zero-alcol.docx

[4] Mediterranean diet: Why a new pyramid? An updated representation of the traditional Mediterranean diet by the Italian Society of Human Nutrition (SINU). Sofi F, Martini D, Angelino D, Cairella G, Campanozzi A, Danesi F, Dinu M, Erba D, Iacoviello L, Pellegrini N, Rossi L, Vaccaro S, Tagliabue A, Strazzullo P. Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2025 Aug;35(8):103919.

 

 

Redatto da:

Francesco Matteo Curatolo
Dottorando presso la Scuola di Dottorato AgriSystem
Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali
Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza